Amanti, anche solo per una notte o due. Poi rivali, come nelle migliori delle storie d’amore. Concluse, come in questo caso, con un “no”. E un ciao.
Zenga e il Cagliari, come ricorda L’Unione Sarda, si rincontrano dopo tre anni e mezzo da quel rifiuto con cui l’ex portiere dell’Inter e della Nazionale rispose alle attestazioni di stima del club di Giulini, che aveva appena esonerato il suo prediletto Zeman, a pochi giorni da Natale, e accolse il suggerimento verso l’attuale tecnico del Crotone da parte di Gianfranco Matteoli, allora responsabile del settore giovanile ed ex di Zenga compagno ai tempi dell’Inter.
Zenga, che allora allenava a Dubai, si fece tentare. Il ritorno in Italia, i favori di un presidente filonerazzurro come Giulini e di un rossoblù d.o.c. come Matteoli. Ma l’Uomo Ragno, quando ormai tutti sembravano convinti, il 26 dicembre, con un messaggio su twitter, declinò l’offerta: “Desidero ringraziare il presidente Tommaso Giulini e il Cagliari per aver pensato alla mia figura come guida tecnica ma, con dispiacere, sono costretto a declinare. Per motivi professionali e personali intendo rimanere a Dubai per dare il mio contributo alla crescita del movimento calcistico in questa parte del mondo“.
Il rifiuto avvenne, confessò poi, perché la sua vita era ormai a Dubai, non più in Italia. I motivi della sua scelta furono la famiglia, la professione e la qualità della vita. Ma Zenga non mancò mai di ringraziare Giulini, tanto da ritenersi “soddisfatto per essere stato contattato da una squadra con grande tradizione e management ambizioso come il Cagliari“.
Il no di Zenga portò, è storia, alla chiamata di Gianfranco Zola sulla panchina rossoblù. Al successivo esonero dell’idolo dei tifosi del Chelsea e della promozione rossoblù, tre mesi dopo, e al Zeman capitolo secondo, conclusosi con le dimissioni in aprile.
Una storia di due amanti, solo per poche notti. Che si rincontrano. Tempi diversi e luoghi diversi. E il solito “chissà come sarebbe andata…”.