Sono passati ormai trentacinque anni. Ma la data dell’11 luglio 1982 rievoca sempre nella mente degli appassionati di calcio italiani dei dolci ricordi: la Nazionale di Bearzot riportò in Italia il titolo mondiale quarantaquattro anni dopo Vittorio Pozzo. In quella squadra c’era anche il giocatore del Cagliari Franco Selvaggi, ancora in contatto con i compagni di quell’impresa.
Anche se non trovò spazio in campo durante quel Mondiale, l’attaccante di Pomarico partecipò attivamente all’interno del gruppo a gioie e dolori di quella squadra, partita tra mille polemiche e tornata poi in patria con l’alloro più importante. Selvaggi fu l’unica tra le punte in rosa a non essere utilizzato, ma diede ugualmente il suo contributo con le sue caratteristiche umane e aggreganti. Nella fattispecie gli venne affidato un particolare compito dal Vecio: fare da compagno di stanza a Tardelli, soprannominato “Il coyote” per i problemi d’insonnia prima delle partite. Selvaggi sopportò e supportò ben volentieri il centrocampista juventino, destinato a grandi imprese, che gli faceva fare le ore piccole con infinite chiacchierate per l’adrenalina galoppante. Oggi, tanti anni dopo quel trionfo, gli azzurri di allora sono ancora legatissimi e si sentono tramite Whatsapp, come riporta Il Corriere della Sera. Dal mattutino Altobelli al più rilassato Tardelli, ancora si scambiano il buongiorno e si incontreranno tutti insieme a settembre nell’agriturismo di Paolo Rossi in Toscana. Una gioia mundial che non passa mai di moda.